L’opera seconda di Vuk Ršumović, con Fereshteh Hosseini, sarà in sala a partire dal 12 febbraio
Una moderna Antigone, incastrata al confine tra due mondi. Quello tra Serbia e Ungheria e quello tra vivi e morti.
Vuk Ršumović ci racconta la storia di Fereshteh, rifugiata afghana che, insieme alla famiglia, arriva in Serbia, pronta a valicare il confine con l’Ungheria e iniziare una nuova vita. Ma, una volta arrivata, scoprirà che il fratello più piccolo Ali, è morto annegato un mese prima e ora rischia di essere seppellito come un NN. Inizierà così la battaglia personale di Fereshteh che, senza documenti, non può provare il legame di parentela con Ali. Sarà una battaglia contro autorità, burocrazia e famiglia. Tutto per dare un ultimo, degno, saluto all’amato fratello.
Il regista serbo torna al cinema, dopo il folgorante esordio di "No Once’s Child", vincitore alla Mostra del Cinema di Venezia. "Il silenzio degli dei" (titolo internazionale: "Dwelling among the Gods") è, secondo le parole del regista, “la storia vera di una donna comune che diventa un'eroina di mostruosa bellezza grazie al suo desiderio incrollabile. È un'eroina che ha la forza di spostare le montagne, ma che, come tutti noi, non ha il potere di cambiare il mondo in cui viviamo”.
Con una meravigliosa Fereshteh Hosseini, star del cinema iraniano, nei panni della protagonista, "Il silenzio degli dei" è una co-produzione Serbia, Italia, Croazia.
Prodotto da BaBoon Production (Serbia), Nightswim e Kinorama (Croazia) con il sostegno del Ministero della Cultura, Film Center Serbia, Croatian Audiovisual Centre Europe Creative Media e Eurimages.
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